Passa ai contenuti principali

Il ruolo di Rende va recuperato e valorizzato*

 Bisogna riconoscere all’arch. Empio Malara, noto urbanista, l’onestà intellettuale di esplicitare quale fosse il disegno urbano di Vittorini e suo per il nostro territorio, poiché Malara ha elaborato, insieme all’illustre urbanista, abbruzzese di nascita, il PRG di Cosenza; naturalmente oltre quello di Arintha, redatto da Empio insieme agli architetti Larini e Drago, quest’ultimo dotato di un’ottima matita. La visione di Vittorini e Malara, quella che Empio chiama la “Grande Cosenza”, assegnava al capoluogo il ruolo direzionale ed a Rende la funzione ancillare di assicurare una residenzialità di qualità per la borghesia professionale, impiegatizia e del commercio di Cosenza e per gli operai dell’immaginato polo industriale di Cammarata e di Sibari. Certo, il PRG rendese ha avuto il merito di stabilire una serie di regole per tutelare il territorio con una significativa dotazione di verde e, soprattutto, di inserire nella cultura urbanistica calabrese il concetto di programmazione territoriale, dal momento che è stato il primo strumento urbanistico adottato nella regione. Ma tutto ciò è merito dei coraggiosi e lungimiranti amministratori dell’epoca, guidati da Francesco Principe.

Il principio razionalista della zonizzazione, che ha ispirato l’architetto Empio, ha lasciato larghi margini alla visione del territorio ed alla fantasia della seconda generazione di amministratori riformisti, guidati dal sottoscritto e dai Sindaci venuti dopo, per realizzare l’attuale disegno urbano. In altri termini, a partire dagli anni ’80 e seguenti, si è esercitato il potere di indirizzo per disegnare l’assetto urbano, ricco di tutti quei punti di riferimento civili, religiosi, culturali, scolastici, sportivi, sociali, economici, commerciali, infrastrutturali non previsti specificatamente nel PRG del ’69/’71. Le piazze, le chiese, i musei, i teatri, le biblioteche, i parchi normali e fluviali, i collegamenti ulteriori con la città di Cosenza, oltre la Borbonica ss19 e la già realizzata ss19 bis, il viale Principe, la Metropolitana Cosenza-Rende-Unical, lo svincolo autostradale di Settimo e quello per raggiungere l’Unical dalla SS 107, così come il quartiere di Viale dei Giardini ed il centro Metropolis, unitamente alle scuole di ogni ordine e grado ed alla stessa Unical, non erano previste nel piano di Empio Malara. 

A tutte queste realizzazioni si è pervenuti ricorrendo al progetto di opera pubblica in variante, a varianti specifiche (Unical) e, successivamente, in attuazione del PRG del 2001, redatto dagli Architetti Serafino Puntillo e Gianfranco Malara e del PSU Cosenza-Rende. 

Con questo lavoro di programmazione e di realizzazioni abbiamo costruito la Rende che oggi è sotto gli occhi di tutti, un pezzo di città nel cuore dell’area urbana cosentina, con un’alta qualità della vita, servita da moderne infrastrutture e con un motore economico rappresentato dall’area industriale più grande della Calabria. Senza queste grandi realizzazioni, in attuazione di una chiara visione di città e non di periferia, Rende sarebbe un’altra cosa. Peccato che oltre trent’anni di duro lavoro e di sacrifici della nostra Comunità, insieme al patrimonio di prestigio accumulato, che ha fatto di Rende un punto di riferimento per l’intero Mezzogiorno, rischiano di essere dispersi per l’evidente limite di visione, di progettualità e di capacità realizzatrice delle ultime amministrazioni che, peraltro, pensano di sconvolgere l’attuale equilibrato disegno urbano con l’approvazione del PSC Manna-Francini.  Rende attraversa, infatti, una fase di evidente decadenza, il degrado avanza giorno dopo giorno, non è più meta della gioventù della nostra provincia e degli investitori: questi chiari segnali di involuzione la stanno precipitando in una progressiva periferizzazione, neanche di qualità. La bella Arintha, il cui presunto sito archeologico presto indicheremo alle competenti autorità, ha la struttura urbana per essere, così come è stata ad inizio secolo, città nella città. Questo ruolo va recuperato, difeso e valorizzato, pur facendo parte domani di un’istituzione più grande, nei modi e nei termini giusti da noi più volte evidenziati.

Sandro Principe

*Articolo tratto dal Quotidiano del Sud del 24/01/2021

 


Commenti

Post popolari in questo blog

Nuovi corpi illuminanti, strade a luci cimiteriali

Con riferimento all’efficientamento energetico in corso a Rende, ribadiamo che, a nostro avviso, le soluzioni scelte non sono certamente un inno alla bellezza ed all’arredo urbano di qualità: i corpi illuminanti prescelti non ci piacciono, di notte non si notano, spariscono e restano in evidenza solo lucine rosse in fila, che ci ricordano luoghi di dolore e di tristezza. Se questo è arredo! Inoltre, non risponde al vero che fanno più luce. Se si percorre la via Kennedy, dal bivio della sopraelevata al CUD, in corrispondenza di via F.lli Bandiera si passa dai pali con la lucina ai vecchi lampioni, ma non si nota assolutamente differenza di intensità dell’illuminazione, tutt’altro! Ciò perché questa è una delle poche zone in cui i lampioni sono ben tenuti in efficienza. La nostra posizione sul tema è stata sempre chiara ed espressa in più occasioni anche in consiglio comunale. Noi siamo per l’efficientamento energetico, ma avremmo scelto un’altra strada. Se fosse vero, come afferma la gi...

Rifiuti, il buco nero del potere

di GIANFRANCO DE FRANCO Quello che era nebuloso si sta piano piano schiarendo. L'Ato del presidente Manna esce senza pudore allo scoperto e affida a Calabra Maceri il grande business dell'espatrio dei rifiuti in Svezia. Qui assistiamo impunemente all'utilizzo (almeno) improprio del denaro pubblico. In pratica l'ATO ha i soldi per la gestione dei rifiuti in loco. Si tratta di soldi che debbono essere spesi in Calabria e che creerebbero ricchezza. E invece Manna cosa fa? Ne regala una parte a Calabra Maceri e l'altra addirittura alla Svezia. C'è un utilizzo improprio dei soldi che sono spesi per l'ordinaria amministrazione invece che per investimenti. Procura e carabinieri si diano una mossa Se i magistrati inquirenti esistono e i carabinieri pure, spero che battano un colpo. Che la smettano di sonnecchiare lasciando passare sotto il loro naso un autentico malcostume a danno dello Stato e dei cittadini. Questa è una manovra che parte da lontano. Il tentativo è...

Spieghiamo le ultime su Russia e Ucraina (Dal NYT del 24/01/2022)

Nella foto sopra un soldato ucraino pattuglia la linea di confine di David Leonhardt Italiano (da Google Traduttore) Inglese (Originale dal New York Times) La Russia ha di stanza circa 100.000 soldati vicino al confine con l'Ucraina. Il governo di Vladimir Putin ha emesso un elenco di richieste che è altamente improbabile che le potenze occidentali soddisfino. E ieri il presidente Biden ha detto che si aspettava che Putin invii truppe oltre il confine. "Ma penso che pagherà un prezzo serio e caro per questo", ha aggiunto Biden. La newsletter di oggi offre una domanda e una risposta sui rischi della guerra nell'Europa orientale. "La retorica minacciosa generale del Cremlino e il movimento che gli analisti militari stanno vedendo sul campo ci danno molto motivo di preoccupazione", ha detto alla mia collega Claire Moses Anton Troianovski, capo dell'ufficio di Mosca del Times. "E' una situazione molto grave". Il segretario di Stato Antony Blink...