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PSC a evidenti finalità speculative

 La procedura per l’adozione del PSC, presenta aspetti veramente surreali e profili di evidente illegittimità. Ma andiamo con ordine. L’incarico di redigere il PSC viene affidato ad un gruppo di progettisti guidati dall’insigne urbanista prof. Piccinato e di cui facevano parte i professori  Cerasoli e Passarelli, l’ing. Buoncristiano ed alcuni professionisti locali tra cui l’attuale responsabile della redazione del PSC, arch. Francini. E’ indiscutibile che il gruppo Piccinato risultò vincitore per il rilevante apporto di punteggio assicurato dai curricula dei tre docenti universitari, che successivamente, hanno rassegnato le dimissioni. Per tale ragione, da molti anni, il lavoro di elaborazione del PSC viene svolto esclusivamente dallo studio Francini, che ha consegnato al comune un progetto di PSC in evidente controtendenza rispetto alla tradizione urbanistica di Rende, proponendo rilevanti incrementi volumetrici generalizzati e concentrati sulle aree verdi F1 ed F3 dal PRG del 2001, riclassificate dalla Francini come aree residenziali B2 con indice 2,5 mc/mq; questa manovra ha riguardato in modo particolare le aree poste ad ovest del viale Principe (dove si realizzerebbero così ben 1000 appartamenti) e le aree confinanti con le piscine comunali. Una manovra urbanistica siffatta, oltre a presentare un’evidente finalità speculativa, non tiene assolutamente conto che la nostra popolazione residente diventa sempre più anziana e che, quindi, deve trovare i servizi in prossimità della propria abitazione e non in luoghi difficilmente raggiungibili. Dunque, la visione (si fa per dire!) del duo Manna-Francini ipotizza che le aree destinate a servizi debbono sparire dal centro città e devono essere allocate in aree più decentrate. Inoltre, nulla è stato ipotizzato per i PAU, che necessitano, invece, di essere riadottati con le modifiche utili per la loro attuazione, nonostante la normativa riguardanti i PAU stessi sia ampiamente scaduta. Allucinante! Le dimissioni dei tre accademici avrebbero dovuto indurre il sindaco e la giunta a revocare l’incarico al gruppo Francini, essendo venuti meno i presupposti che avevano determinato l’esito di gara. Invece, con delibera di Giunta del 19/10/2021, Manna ed i suoi assessori hanno sostituito gli accademici dimissionari senza procedere ad evidenza pubblica; questa procedura è rispettosa delle previsioni del bando di gara? Rimane molto fondato il dubbio. E’ evidente che si è superato il segno. La procedura per la redazione del nuovo PSC presenta troppi elementi discutibili, che dovrebbero consigliare il Sindaco a revocare l’incarico al gruppo Francini (peraltro inconcludente da ben 10 anni) ed a provvedere, con sollecitudine, ad affidare la progettazione del PSC a nuovi professionisti, selezionati per assicurare competenza e rapidità di esecuzione. Noi certamente avremmo fatto così. Le argomentazioni sopra riportate hanno formato oggetto degli interventi in consiglio comunale dei nostri rappresentanti, alle quali il sindaco-assessore all’urbanistica non è stato in grado di replicare, rimanendo muto. Per tutta risposta il sindaco, nell’incontro con la stampa, ha scelto la strada delle provocazioni, delle bugie e delle falsità, finalizzate alla “mission impossible” di demolire l’opera dei riformisti che hanno costruito la città dal 1980 al 2013. Del resto Manna alla stampa non è in grado di presentare un consuntivo, in quanto nulla è riuscito a realizzare in questi anni.

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