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Sindaco e Capitano, due spudorati e faccia tosta

 


di GIANFRANCO DE FRANCO

Vedo, francamente, una certa affinità di comportamenti fra Manna e, nientepopodimenoche, Salvini.
Analizziamo le parole che ricorrono.

Manna: esulta, annuncia, soddisfatto; negli ultimi tempi ricorrono disegno politico e macchinazione, ma esse non sono riferite alla politica, bensì alla vicenda giudiziaria relativa alla presunta corruzione del giudice Petrini per l’aggiustamento di un processo a carico del boss Patitucci.

Salvini: la risolvo io, donna, alto profilo, intestare.

Le parole dell’uno e dell’altro hanno lo stesso obiettivo. Da una parte la manipolazione dell’opinione pubblica per far passare il sindaco-avvocato come un innovatore, come il salvatore della città mentre, nella realtà, la città la sta distruggendo. Dall'altra la manipolazione per far passare il Capitano come il "kingmaker", l'incoronatore del nuovo Presidente della Repubblica.

Il sindaco, da parte sua, interviene su tutto.

Non gli sfugge niente e le sue parole suonano come se prima di lui su Rende fosse passato Alarico distruggendo tutto quello che calpestava.

Emblematica la recente comunicazione sul Parco Robinson.

E’ stato dichiarato che esso “sarà il baricentro dell’area urbana”, come se fosse un’idea di oggi, mentre migliaia di genitori e di bambini sanno che il Parco è baricentro dell’area urbana da quasi 50 anni. Lo progettò uno dei più grandi architetti italiani, Massimo Pica Ciamarra, contemporaneamente alla progettazione del Polifunzionale di Arcavacata che è stata la prima sede dell’Università della Calabria.

Il parco è stato inaugurato, parzialmente, nei primi mesi del 1980 e terminato nei primi anni Ottanta. Dall'inizio degli anni ‘80, dunque, il Parco è baricentro dell’area urbana e non c’è nessun sindaco che possa mistificare questo fatto. Tranne un sindaco spudorato e faccia tosta.

L’affinità con Salvini sta nella dichiarazione del “capitano” che ha cercato di intestarsi l’accordo su Mattarella.

Il capo della Lega stamattina, dopo aver dichiarato di voler lavorare per una “donna la Quirinale”, è uscito per primo dall’incontro con i leader della maggioranza di governo dichiarando di aver fatto la proposta Mattarella e di come fosse contento che gli altri l’avessero accettata.

Un Salvini spudorato e faccia tosta.

Senza contare che entrambi parlano di aria fritta, magari confidando che ad ascoltarli siano solo gli idioti.


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