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La virtù divina di Annamaria


di GIANFRANCO DE FRANCO

 In attesa che si celebri il congresso del circolo di Rende del Partito Democratico segnalo che un'alta esponente del partito, qualche tempo fa, arrivando al municipio, ha trovato il parcheggio sotterraneo completamente occupato: ha pensato bene di lasciare la macchina 'mmienz'a' via e precipitarsi al comando dei Vigili Urbani ordinando di far sgomberare i parcheggi «perché io non ho tempo da perdere!». Così, di punto in bianco, tutti i dipendenti che avevano la macchina in garage - nel bel mezzo di una mattina - son dovuti scendere per spostare l'auto. Per alcuni giorni successivi, un vigile ha avuto il compito di regolare gli ingressi. 

Oggi i dipendenti hanno imparato la lezione di democrazia e non ce la lasciano più la macchina. Anche se qualcuno, poi, ha avuto la dispensa e può parcheggiare tranquillamente. Insomma, il parcheggio sotterraneo del municipio di Rende è esclusività del sindaco, degli assessori, dei consiglieri (immagino solo quelli di maggioranza), dei vigili, dei parenti e degli amici. Perché costoro non possono perdere tempo, i dipendenti si.

Dimenticavo, l’esponente del Partito Democratico è Annamaria Artese.

Questo episodio mi fa venire in mente che, secondo Marco Aurelio, la virtù non si muove né verso l'alto, né verso il centro, né verso il basso poiché è qualcosa di assolutamente divino.

L'episodio certifica che quanto a virtù Annamaria è scarsetta e Rende corre il rischio di ritrovarsela sindaco.


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